mercoledì 2 dicembre 2009

cani contro l'epilessia

salve a tutti!!!!!



eccomi ritornata con un nuovo articolo sul epilessia e parla di come i cani possono conbattere l'epilessia:



Cani contro l'epilessia



Alcuni cani sarebbero in grado di prevedere le crisi epilettiche dei bambini. È quanto emerge da un recente studio canadese.

Alcuni cani sarebbero in grado di prevedere le crisi epilettiche dei bambini. È quanto emerge da un recente studio condotto da Adam Kirton, neurologo canadese. La ricerca è stata effettuata osservando 60 cani conviventi con padroncini epilettici: 9 di questi si sono dimostrati capaci di preannunciare l'arrivo di una crisi con ore o minuti di anticipo leccando il bambino e mugolando con insistenza. Un allarme a 4 zampe. Le previsioni dell'amico a quattro zampe si sono rivelate corrette nel 80% dei casi. Questo ha permesso ai genitori di mettere il piccolo nelle condizioni idonee per affrontare l'attacco, ponendolo al riparo dalle cadute e dai traumi che si manifestano come conseguenza dei movimenti incontrollati scatenati dalla crisi.

Questa straordinaria capacità dei 9 cani osservati da Kirton non è frutto di nessun addestramento: un solo mese di affiancamento con il bambino ammalato è stato sufficiente perché l'animale iniziasse a segnalare l'arrivo degli attacchi epilettici.Questione di naso.

Lo studio del meccanismo che regola la capacità di previsione dei cani sarà oggetto di una prossima ricerca. Secondo alcuni neurologi, gli animali sarebbero in grado di percepire tramite il proprio sensibilissimo olfatto l'aumento di sudorazione che si manifesta prima della crisi.

Tale fenomeno sarebbe la conseguenza di piccole scariche elettriche che si avrebbero nel cervello dell' ammalato prima dell'attacco.

Ora l'obiettivo è quello di mettere a punto un programma di addestramento in grado di aiutare i cani a sviluppare questa capacità, così da migliorare la qualità della vita dei bambini malati e delle loro famiglie.



Un bacio Miki!!!

Ps: ecco la fonte del mio articolo:

http://www.focus.it/Salute/notizia/Cani_contro_l_epilessia.aspx

venerdì 29 maggio 2009

il ruolo dei globuli bianchi nell'epilessia


salve!!!!!!


riccomi di nuovo tra voi per parlavi di un nuovo tema relativo a questo argomento, esponedo qui i riultati di una ricerca condotta dai ricercatori dell'università di Verona su alcune cavie:


I ricercatori dell' università di Verona hanno scoperto conducendo degli esperimenti su dei topolini una possibile causa scatenante dell'epilessia.


conducendo questi esperimenti hanno scoperto che le persone affette da questa malattia nel loro sistema immunitario hanno presenti più globuli bianci rispetto a una persona sana e questo potrebbe essere la causa che potrebbe scatenare le crisi epilettiche per questo i ricercatori stanno cercando dei farmarci più mirati per contrastare la malattia e arrestane lo sviluppo.

i soggetti italiani affetti da questa malattia secondo questa ricerca costituiscono 1% delle persone di cui il 30% di questi necessita di un interveto chirurchico per migliorare il proprio stato di salute.
Alla prossima !!!!!
Miki.

mercoledì 29 aprile 2009

epilessia: amici e vita di coppia la mia esperienza personale


ciao a tutti!!!


Eccomi ritonata dopo una lunga assenza.


Oggi vi vorrei parlare brevemente di che cosa può significare avere un'amicizia o vivere all'interno della vita di coppia per una persona che contrae questa malattia dalla nascita o nel corso della vita basandomi su riferimenti personali riguardo questa tematica.


Per una persona che vive questa situazione avere un'amicizia o vivere un rapporto di coppia è fondamentale arrivati ad un certo punto della sua vita soppratutto se il soggetto che si prede in considerazione ha avato un percorso di vita drammatico o triste.


Aver avuto tale percorso di vita significa nella maggior parte dei casi aver perso i pilastri purtati della loro vita le persone verso le quali essi facevano maggiore affidamento, e questo per la persona coivolta significa incorrere i vari rischi tra i quali: isolamento e o depressione.


Il solo fatto di avere un'amicizia allevia nel soggetto quella condizione di isolamentoe lo fa sentire meno solo e la vita di coppia lo rende una persona "completa" e apparentemente sana ma non per questo come ho detto nei post precedenti la persona deve convicersi o sentirsi diversa.


l'amicizia o la vita coppia aiuta il soggetto ad aprirsi e a condividere la sua malattia non essendo forzato da nessuno ma in un clima di estrema serenità.


vi lascio con un interrogativo su cui vorrei il vostro parere:


" Secondo voi da dove nasce la chiusura e il pregiudizio verso una persona epilettica?"


a voi la parola.


al prossimo post!!!!

Miki

giovedì 12 febbraio 2009

la perdita di autostima


salve


Questa sera volevo parlarvi brevemente di come può manifestarsi in queste persone la perdita della loro autostima


La persona che questo problema può essere fragile emotivamente avere una paura inguistificata verso qualcosa o qualcuno questa paura di solito viene calmata dalla disponibilità dimostrata della persona che normamente seque il soggetto o anche solo parla con lui.


la persona cosi facendo si sente protetta e al sicuro avendo un punto riferimento saldo e affidabile.


Nella mia esperinza e anche stando contatto con questi soggetti ho imparato che basta poko per far star bene una persona anche una semplice parola di conforto.


Al prossimo post!

un abbraccio. Miki

giovedì 22 gennaio 2009

come ridare un sorriso a queste persone?


Spesso mi sono domandata come si fa a ridare un sorriso a queste persone beh la risposta è semplice:


bisogna dare loro importanza far sentir loro che valgono qualcosa per qualcuno insomma fare in modo entro i limiti del possibile di essere parte del loro universo.


Se perdono la loro autoutostima cercare di consolidarla in tutti i modi possibili magari con parole dolci e consolatorie in modo da nn scoraggiare il soggetto.


questa e la mia esperienza vorrei sapere ora se ne avete avute a riguardo.


ciao! e al prossimo post Miki.

sabato 17 gennaio 2009

Come stare vicino a queste persone?

Volevo presentarvi una mia risposta a una domanda che spesso mi pongo e sapere cosa ne pensate voi o come eventualmente rispodereste a questo quesito.

il quesito che vi pongo è questo:
"Qual'è il modo migliore per stare vicino alle persone che magari hanno da anni questo problema e si sento sole e il più delle non hanno il coraggio di chiedere aiuto a chi amano?"


La mia risposta a questa domanda è la seguente:


Secondo me il modo migliore per fare ciò è cogliere i segnali che la persona stessa ci dà ma e anche vero che questi segnali a volte sono impliciti ovvero non vengono capiti immediatamente dalla persona che li riceve.
Quinndi prima di tutto si deve avere una certa confidenza con il soggetto in abito relazionale in modo che tra voi lui si possa instaurare un rapporto di fiducia reciproca e di rispetto.
In seguito si comincia ad ascoltare la persona usando un ascolto attivo e non passivo, perchè se usate un ascolto di tipo passivo la persona che state aiutando può sentirsi a volte presa in giro oppure non capita.
A mio avviso L'ascolto attivo è cosa fondamentale perchè la persona non si senta sola e protetta da chi la ama.


























sabato 10 gennaio 2009

quanto l'indiferenza e il rifiuto ferisce la persona.


Volevo parlarvi di quanto l'indifferenza ferisce una persona dal punto psicologico ed emotivo.

Secondo la mia esperienza questa è la parte peggiore che una persona deve affrontare e a volte subire.


Soprattuto le persone che convivono con questo problema da poco o magari da molti anni vivono il rifiuto in maniera molto pesante come una sorta di trauma psicologico.


Queste persone devono essere amate seguite comprese a mai abbadonate a loro stesse.


devono in sostanza essere giudate con molta pazienza e bontà.


la compresione e sempre il modo migliore per farli vivere al meglio poichè il rifiuto scoraggia la persona tanto da portarla ad avere una visione negativa della vita e di chi lo circonda.

giovedì 8 gennaio 2009

domande senza risposta.


Oggi volevo porvi dei quesiti inerenti a quello che sto trattando.


Perchè non esiste rispetto per queste persone?


Perchè vengono lasciate sole e abbadonate a se stesse?

oppure vengono derise?


Molte volte ho provato a dare una risposta a queste domande ma senza esito.


A volte rimango impotente di fronte a questo tema e con immenso dispiacere e le uniche domande che mi sorgono spontanee sono:


Perchè succede questo?

Perchè nessuno fa nulla per evitarlo?


Cosi la maggior parte delle volte mi rassegno e continuo a vivere la mia vita
con questa amarezza nel cuore mentre queste domande mi tornano spesso in mente.
Vi dico la verità rimango a dir poco scovolta questo vedo che la gente in generale non fa nulla per loro e mi dispiace molto perchè queste persone sono come tante e meritano quello che hanno gli altri.


lunedì 5 gennaio 2009

Il dispezzo: una piaga sempre presente


Oggi volevo parlavi di come il dispezzo sia visibile molto nella nostra società e sia nocivo per chi lo subisce.


Il dispezzo speciamemente per questi soggetti e molto nocivo perchè la persona tende a scoraggiarsi e a sentirsi sola e impotente.


Secondo me sia da parte della società e che da parte delle persone che egli ama più coivolgimento da parte loro in modo da non da non escudere la persona in nessun ambito della vita sociale.


La persona a mio avviso non dovrebbe esser in nessun modo emaginata.


Essa deve sempre sempre essere sequita e amata e mai lasciata sola.


Vi dico che stare con queste persone è una esperienza unica e irrepetibile.

venerdì 2 gennaio 2009

un fatto che mi ha molto turbata.


Volevo raccontarvi un fatto successo qualche giorno fà che mi ha molto tubarto è vero a voi può sembrare banale o di poca importaza ma mi sembrava giusto condividerlo con voi e magari avere un vostro parere a riguardo.


Un mio amico che si trova in ospedale da più di un mese a causa di una forte aurea epilettica sempre seguito da medici qualificati insomma mai lasciato solo.


I suoi genitori lo seguono poco a causa della loro mentalità, ma la cosa che mi ha maggiormente stupito è stato il fatto che sua madre si sia presentata in ospedale e nel momento in cui lui tentò di parlare (parla male da un pò di gioni) lei sia scoppiata in lacrime e sia fuggita via.


Probabilmente era un pò scossa ma io non capisco ugualmente la sua reazione.


Perchè se ne andata via cosi?


Vi assicuro che io non ce la avrei fatta a compiere un gesto del genere e sarei stata vicino a mio figlio nonostante tutto.


Ora lascio a voi la parola in proposito.

giovedì 1 gennaio 2009

riabiltazione percorso difficile


ciao


volevo parlarvi di come la riabilitazione sia un percorso difficile per la persona affetta da epilessia dopo le crisi soprattuto se la sua e una delle forme più rare.


nelle forme più rare può capitare che il soggetto non riesca a respire correttamente e che anche la parola sia momentanemente compromessa (ma con il tempo e l'esercizio ricuperabile)


la persona ha bisogno di molto sostegno e affetto da chi lo circonda e lo ama


esso deve seguito costantemente per qualsiasi cosa sia emotiva che fisica.


Anche l'ambiente famigliare favorevole e accogliente in quanto questo è il primo ambiente in cui il soggetto si sente o dovrebbe sentirsi a suo agio e protetto.


Esso si sente fragile e non compreso dagli altri


A mio avviso la persona che gli è vicino non deve giudicarlo anzi deve a volte giudicare normali delle piccole imperfezioni che la persona momentaneamente si ritrova ad avere.


so che per molti di voi sembra stano oddirittura impossibile ma vi assicuro che è cosi


se si adotta questa tecnica la persona non solo sarà più felice ma si sentirà più protetta.


voi cosa ne pensate?